giovedì 3 giugno 2010

Vincenzo Carchidi. Truffa? Ma non scherziamo, per favore!

Lettera aperta ai creditori veri, ai diffamatori interessati e, soprattutto, a chi interessa davvero sapere come e quando sarà rimborsato


Premessa

Negli ultimi tempi è attiva sul web una persecuzione mediatica nei confronti del sottoscritto. Da rilevare che molti dei calunniatori che si sono dedicati a questo infame gioco non fanno neanche parte delle "presunte vittime", e che le "presunte vittime" sono state ripetutamente informate, sia pure in forma "collettiva" (dal momento che non avevo la possibilità materiale – né la forza - di rispondere singolarmente a migliaia di email spesso farcite di insulti o comunque di richieste personali), della realtà dei fatti. Così come sono state messe al corrente della mia precisa volontà di farmi carico non solo delle somme che ho gestito io (peraltro senza scopo di lucro), ma anche di quelle affidate alla società Messaggio Verde, di cui non sono né socio né amministratore, ma solo testimonial pubblicitario. E comunque, a quanto mi risulta, anche la società Messaggio Verde non si è resa responsabile di alcuna truffa.
In sintesi il discorso è questo: sono state messe insieme, con il contributo di vari partecipanti, delle somme destinate alla giocata di grandi sistemi per il Super Enalotto, le Scommesse, il Totocalcio e quant’altro. Le giocate previste sono state regolarmente effettuate, ma poiché molto spesso non si raggiungeva il 100% di quote vendute, alla fine si è verificato un disavanzo ed il gioco è stato interrotto prima del previsto. Punto! Non c’è stata nessuna truffa e nessuna appropriazione del denaro altrui, tanto più che è stata immeditamente manifestata la volontà di risarcire comunque chi aveva subito un danno in conseguenza di questa situazione.
Ciò premesso ho dunque il diritto e il dovere di difendermi dalle infamie che mi sono state attribuite, spesso dolosamente (c'è anche chi mi ha chiesto dei soldi - ovviamente in forma anonima - per smettere di infamarmi), e quindi desidero intanto precisare quanto segue:
1) Io sono Vincenzo Carchidi, abito a Serra San Bruno (VV) in via Salvemini 2. Il mio indirizzo è sempre stato pubblico, così come il numero del mio cellulare ( 334-3478059). Guardo tutti a testa alta e sono conosciuto come persona corretta e leale. Non sono scappato con il "bottino" (anche perché non c'è nessun bottino) e sono qui da sempre, pronto ad affrontare qualsiasi conseguenza dovesse derivare dalla malaugurata situazione che si è venuta a creare. Strano comportamento per un “truffatore”!

2) Io sono la stessa persona che negli ultimi 15 anni ha distribuito vincite equivalenti ad oltre 10 Milioni di Euro e che, in particolare, nel biennio 1997-98 ha avuto sul proprio conto corrente personale fino a 7 miliardi e 200 milioni di vecchie lire (vinti al Totogol), tutti regolarmente liquidati - in tempi record - ai legittimi proprietari. Strano anche qui che la stessa persona che non ha approfittato di una comodissima occasione per impossessarsi di somme per cui potrebbe valere la pena di perdere la testa vada poi a “truffare”, nel modo più stupido, poche decine di migliaia di euro (è questo l’ammontare dell’intero disavanzo)!

3) Io sono lo stesso personaggio che per 20 anni è stato direttore ed editore del settimanale "la Schedina", il più grande fenomeno editoriale degli anni '90; che per 15 anni ha partecipato al Processo di Biscardi e ad altre innumerevoli trasmissioni televisive sulle più importanti reti nazionali, pubbliche e private; che ha dichiarato redditi miliardari (in lire) o milionari (in euro) e distribuito in beneficienza – e senza alcun clamore - cifre letteralmente da capogiro; che, soprattutto, ha sempre raccolto unanimi attestazioni di stima professionale e personale, mantenendo nel tempo un’affezionatissima clientela tuttora composta da oltre 30.000 persone in tutta Italia. Come si può credere che io possa aver scelto di “sputtanarmi” per impossessarmi degli spiccioli di questo prezioso patrimonio di utenti, estimatori ed amici?

4) Io non ho nessun motivo di vergognarmi se in seguito a gravissime sciagure familiari ho deciso di abbandonare il lavoro, consentendo così a quegli stessi avvoltoi che per tanti anni non erano riusciti a "farmi la festa" di impossessarsi di tutto ciò che avevo costruito; non ho motivo di vergognarmi se nel disperato ed inutile tentativo di salvare un fallimento annunciato ho perso tutti i beni aziendali e mi sono personalmente indebitato fino al collo; non ho motivo di vergognarmi, infine, se adesso mi trovo a dover vivere miseramente lavorando 24 ore al giorno per pagare i debiti miei e, ora, anche quelli di Messaggio Verde, dei quali non sono responsabile se non (forse!) moralmente. E tutto questo io l’ho già ampiamente precisato a più riprese, assumendomi ogni impegno a riguardo (purtroppo senza poter dare scadenze precise in quanto privo di ogni riserva economica e senza possibilità di accesso al credito: ma questo non dipende da me).

5) Non un solo centesimo di quanto versato dai partecipanti è stato destinato a finalità diverse da quelle previste, ossia la convalida dei sistemi. Le cause del disavanzo (peraltro relativamente modesto) risiedono esclusivamente nel fatto che una parte delle quote dei sistemi è spesso rimasta invenduta, e quindi a un certo punto sono venute a mancare le risorse necessarie per la regolare continuazione del gioco e/o per il completamento della liquidazione delle piccole vincite che ancora rimanevano in sospeso. Ma nessuno – ripeto: nessuno! – ha sottratto un solo centesimo alle casse comuni, e per accertare questa evidenza basta fare la lista dei movimenti bancari: tutte le uscite convergono sui conti correnti dei ricevitori che hanno effettuato le giocate, e le schedine convalidate sono tuttora custodite dal sottoscritto. Dov’è la frode?

6) A tutt'oggi (1° giugno 2010) non ho ricevuto nessuna segnalazione da parte della Guardia di Finanza o dell'Autorità Giudiziaria, né sono stato convocato (magari accadesse!) da "Striscia la notizia" o "Mi manda Rai 3" come minacciato da molti; ho invece rilasciato volontariamente una dettagliata intervista a "Radio 24". Se in tutta questa vicenda c'è malafede, dunque non è certo da parte mia. Certamente io posso capire che chi vanta dei crediti possa facilmente coltivare cattivi pensieri se ha a che fare con interlocutori inaffidabili o sconosciuti; lo capisco un po’ meno se questi cattivi pensieri provengono invece da clienti-amici che mi conoscono da 30 anni e quindi sanno chi sono e come mi comporto; in ogni caso ritengo che prima di scrivere certe cose sul web occorrerebbe riflettere a lungo, anche nel proprio interesse: voglio infatti ribadire che la quasi totalità del debito è a carico della Messaggio Verde S.r.l. e che io ho scelto di farmene carico per puro eccesso di correttezza (e anche – lo confesso – per questioni di immagine), e non credo proprio di essere disposto a fare il “beau geste” anche nei riguardi di chi mi ha ingiustamente diffamato.

7) A proposito di calunniatori, trovo strano che tante persone (alcune delle quali – ripeto – addirittura estranee alla questione) si siano così alacremente affaccendate ad insultarmi sul web, spesso per un presunto credito di 7 euro, mentre nessuno dei tanti clienti-amici che sono sempre stati correttamente liquidati e che comunque negli anni si sono visti recapitare cifre ben più consistenti è intervenuto con testimonianze di segno opposto. Non solo: alcuni fra quelli che oggi si lamentano per i ritardi nella liquidazione dei 7 euro (o giù di lì) hanno già dimenticato le varie vincite con molti zeri di cui avevano già puntualmente beneficiato. Evidentemente c’è posto per le cattiverie ma non per la gratitudine… soprattutto da parte dei moralisti!


Conclusione

Credo che esistano sostanzialmente due diverse tipologie di creditori: quelli a cui interessa recuperare le cifre a loro effettivamente dovute (e mai negate), e quelli che invece scelgono di sfogare i propri rancori – più o meno giustificati – seminando calunnie a destra e a manca. Di quest’ultima categoria di personaggi non mi occuperò affatto: se pensano davvero di essere stati “truffati” procedano pure per vie legali, in quanto non credo che qualcuno abbia commesso illeciti e, in più, penso che un’eventuale querela cui faccia seguito una probabile sentenza assolutoria possa essere la migliore e definitiva prova della realtà dei fatti. Da parte mia valuterò di caso in caso se sussistono gli estremi per replicare con una mia querela per diffamazione o, all’occorrenza, per calunnia, e a quel punto pagherò (o mi farò pagare) le cifre eventualmente stabilite dal tribunale, con esclusione, ovviamente di quelle (la quasi totalità) che non sono comunque di mia competenza.

Per quanto attiene invece ai creditori effettivi, che rivendicano il diritto al pagamento delle somme loro dovute voglio subito invitarli a:

1) Inviare la richiesta di liquidazione, dettagliata in tutti i particolari, possibilmente con la copia delle ricevute dei versamenti direttamente a vincenzo.carchidi@gmail.com (a partire da mercoledì 2 giugno 2010 la casella è stata riattivata: le precedenti comunicazioni non sono da considerare);

2) Astenersi da successivi solleciti: dato il presumibile carico di lavoro non sempre sarà possibile dare un seguito veloce, specialmente in caso di documentazione carente o incompleta;
3) Attendere la risposta, nella quale verranno precisati – salvo reciproca conferma – l’esatto ammontare del credito (comprensivo degli interessi di legge), le modalità e i tempi della liquidazione;

Approfitto infine per sottolineare che le conseguenze del discredito cui è stata sottoposta la mia immagine personale e professionale hanno avuto gravissime ricadute sulla mia attività, determinando un pesante rallentamento di quell’opera di ricostruzione economica che si rende necessaria per poter fronteggiare la spiacevole emergenza, ed un concomitante ritardo nei tempi previsti per saldare ogni pendenza.

In quest’ottica ritengo che una valutazione più serena e veritiera dell’accaduto e una doverosa rettifica delle falsità finora pubblicate possa rappresentare un chiaro vantaggio per tutti. Il resto lo dimostreranno i fatti…

Grazie per l’attenzione

Vincenzo Carchidi